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La Bohème, la fiaba con un sogno sospeso a metà

La Bohème, la fiaba con un sogno sospeso a metà.
Video Servizio di Giulia Cassini dal Teatro Carlo Felice di Genova

ˮPer molti La bohème è il vero capolavoro di Puccini. Uno di quei titoli che fotografano lo spirito di un’epoca e lo consegnano per sempre alla memoria dei posteri. La vita di bohème, tra soffitte fredde, affitti da pagare e ambizioni artistiche, fu un fenomeno vero della Parigi ottocentesca, dove l’opera è ambientata. Un mito immortalato dal romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème, la fonte a cui si rifecero i librettisti Illica e Giacosa. I quattro quadri saltano da una situazione all’altra con la frammentarietà, il disordine, l’imprevedibilità tipici della vita precaria degli scapestrati protagonisti, il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il filoso Colline, il musicista Schaunard. La loro gioventù si consuma rapidamente tra grandi aspirazioni intellettuali, denti che battono per il gelo, padroni di casa da raggirare, serate di baldoria al Quartiere Latino, donne da amare. E quando arriva la morte, che i protagonisti rimuovono dal loro microcosmo povero, sì, ma allegro e vitale, è un trauma sconvolgente, a cui non può seguire altro che il sipario che cala sul dolore e i singhiozzi di tutti. Tanto più se la morte è quella di Mimì, l’amata di Rodolfo, figura femminile semplice e innocente. La musica di Puccini è una sequela ininterrotta di invenzioni melodiche, armoniche, timbriche; come le desolanti quinte vuote della Barrière d’Enfer e le volgari trombe da fiera del Quartiere Latino.ˮ (dal sito web www.carlofelice.it)